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PERCORSO
VILLE DI SPINEA


PERCORSI CORRELATI
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Palazzo Barbarigo
Il palazzo è suddiviso in due piani con una copertura a padiglione.
La facciata principale è composta al piano terra dal portone d'ingresso preceduto da una scalinata e al piano nobile da una trifora architravata con poggiolo e parapetto in ferro, sorretto da mensole in pietra.
Si riesce a datare con precisione la costruzione, voluta da Alvise Barbarigo, grazie alla testimonianza della lapide posta al di sopra del portone d'ingresso (1671).
Adiacente alla struttura, tutt'ora circondata da una parte di parco originario, è posto un oratorio contenente le spoglie di due memebri della famiglia da cui prende il nome la villa. L'oratorio è decorato da magnifici pinnacoli acroteriali posti al di sopra della facciata con timpano regolare, il quale viene sorretto da due paraste doriche.
In occasione del cambio di destinazione d'uso sono state apportate ulteriori modifiche, una delle più importanti è stata l'annessione di un piccolo corpo perpendicolare a due piani nel retro dell'edificio.
L'utlimo restauro è stato realizzato nel 2007, mentre oggi la costruzione è adibita ad asilo nido privato.

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Barchessa di Villa Loredan
Gallo attribuisce la committenza alla famiglia Loredan, la quale dopo aver acquistato la proprietà dai monaci benedettini, fece costruire la villa con barchessa e oratorio nel 1567.
Oggi ci rimangono solo gli ultimi due edifici citati.
La barchessa è composta da due livelli definiti da una fascia marcapiano nella facciata a sud. Il livello inferiore è composto da un ampio portico costituito da numerosi archi a tutto sesto, i quali si aprono lungo tutto il prospetto principale e sui lati brevi. Oggi risultano tamponati quello sulla testata e quello all’estremità della facciata.
L’oratorio invece è affacciato sulla strada a sud, è caratterizzato da un timpano triangolare con foro circolare al centro sorretto da lesene.
La porta d’ingresso è costituita invece da un architrave sporgente e una sovrapposta lunetta semicircolare.

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Villa Barzizza, Tessier Lanza
L’edificio, del XVIII sec., era originariamente destinato a casa di villeggiatura. E' composto da un corpo centrale con due ali laterali, un piccolo oratorio antistante la strada e da un corridoio adibito a casa colonica.
Tutta la proprietà è recintata da un alto muro in laterizio, il quale consente l’ingresso alla villa tramite quattro cancelli posizionati lungo la via principale. Il cancello cardinale in ferro battuto è segnato da due alti pilastri a base quadrangolare.
La facciata principale è composta, nel piano inferiore, da un portale centinato con mascherone in chiave di volta preceduto da una scalinata, nel piano nobiliare invece da una trifora composta di alte monofore ad arco a tutto sesto con mascherone in chiave di volta e poggiolo in pietra cinto da un parapetto in ferro lavorato. La facciata si conclude con un sopralzo, situato sopra la linea di gronda, terminando con un timpano triangolare con vasi acroteriali.
L’interno è tripartito tra salone centrale passante e le stanze laterali simmetriche, in entrambi i piani.
L’enorme villa è circondata dal parco anch’esso di notevoli dimensioni.

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Villa Benini, Zampieron, Franchi
L’imponente edificio del XVIII sec. è composto dal corpo principale, caratterizzato nel piano nobile da una trifora con poggiolo e parapetto in pietra, e da finestre decorate da un fregio posto sopra l'architrave, e dall’ala ovest, aggiunta all’inizio del novecento, la quale presenta un apparato decorativo simile al corpo principale.
La parte sommitale dell’edificio è delineata da una balaustra, sopra la quale sono presenti statue e vasi.
Lo splendido giardino all'inglese custodisce al suo interno, secondo alcune fonti, colonne provenienti dal castello di Orgnano.

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Villa Dall'Acqua
L'edificio risale ai primi decenni del 1800, sebbene la forma e il volume compatto facciano pensare ad un edificio di tardo 1500. La certezza della datazione proviene da un'iscrizione della famiglia Dall'Acqua su una delle pareti della barchessa. La data leggibile sul portale d’ingresso dell’oratorio attesta l’anno di costruzione, il 1865.
Si può osservare nell'edificio una particolare attenzione  alla simmetria di tutti gli elementi strutturali, come le aperture rettangolari, i timpani triangolari, gli architravi soprastanti porte e finestre, le modanature e le cornici. Nella facciata posteriore si possono ancora notare i caratteri originari di un assetto precedente.
All’interno della villa sono state rinvenute due statue romane e la lapide sepolcrale dei Ferro presumibilmente del XV sec.
Il parco è animato da una ricca vegetazione: su uno dei suoi lati è presente una cedraia di disegno neoclassico e due antiche piante di cachi importate per la prima volta dai nobili Dall’Acqua.

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Villa De Mitri, Merlin
Questo possente edificio del XIX sec. è composto da un corpo principale a tre piani, due ali laterali ad un piano, un oratorio e una barchessa ad ovest.
Il corpo principale è tripartito, con salone centrale passante e stanze laterali. Al piano terra, nella zona centrale, si trovano un portale archivoltato con delle aperture rettangolari ai lati. Al piano superiore è posta una serliana con apertura ad arco a tutto sesto, al centro della quale si apre un poggiolo con parapetto in ferro. Al secondo piano sono presenti due aperture rettangolari. Su tutti i piani, ai lati, si dispongono delle aperture architravate con davanzale in stucco.
Il complesso è circondato da un grande parco. Quest'ultimo delimitato da un muretto in laterizio sormontato da una ringhiera in ferro. Il cancello principale, che interrompe la linea della recinzione, è segnalato da due pilastri a base quadrata con vasi acroteriali alla sommità.
Dopo la fine della prima guerra mondiale le strutture poste ad ovest del corpo padronale hanno subito una notevole modifica, in particolare modo la barchessa. Quest’ultima nella parte frontale è divisa da quattro archi a tutto sesto impostati su pilastri rettangolari che includono alti pilastri dorici, i quali sorreggono un finto architrave a dentelli.
L’oratorio è affacciato alla via principale ed è caratterizzato da due paraste doriche, le quali sorreggono il timpano triangolare.

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Villa Facini, Baffo, Decio
Il complesso, che risale al XVI sec., comprende l’abitazione padronale, il parco e altri edifici annessi.
Durante la seconda metà dell’Ottocento fu aggiunta l’ala occidentale all'edificio principale. Nel 1870 ci fu un’altra trasformazione importante voluta dal proprietario: la facciata nord del tardo cinquecento viene completamente ridisegnata attraverso elementi lignei, i quali ricordano gli chalet svizzeri.
Nella facciata sud possiamo invece notare l’impostazione originaria: al piano terra porta d’ingresso con arco a tutto sesto, al piano nobile trifora di archi rialzati su colonne. Al contrario, l’apertura principale tamponata della soprelevazione centrale potrebbe essere stata aggiunta successivamente.

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Foresteria dei Frati
Il complesso, databile tra la fine del XVII e l'inizio del XVIII sec., è costituito da due edifici separati, dove la struttura orientale, di dimensioni minori rispetto a quella occidentale, è in stato di abbandono. Entrambi gli edifici hanno una forma rettangolare molto allungata e sono posizionati parallelamente a via Volturno. La facciata di testata dell’edificio occidentale è esposta direttamente su via Roma, a differenza dell’altro edificio, il quale viene nascosto da un altro stabile.
La facciata principale è composta da tre parti: al piano terra vi è una porta centrale ai cui lati due finestre rettangolari; al primo piano si trovano due monofore rettangolari con cornici modanate, i balconi sono posti sopra delle mensole in pietra e delimitati dal parapetto in ferro con forma curvilinea. A conclusione della facciata è posto un timpano triangolare ai cui tre vertici sono posizionati dei vasi acroteriali. Al centro del timpano vi è un foro ellittico contornato da decorazioni in rilievo. I prospetti lunghi invece sono caratterizzati da una parte centrale rialzata. Nel lato destro vi è la monofora centrale con balcone in pietra che interrompe brevemente la linea di gronda, ai lati della quale sono presenti due archi a tutto sesto ciechi. A coronamento della soprelevazione troviamo un timpano triangolare con uno stemma posto al centro.
L’edificio termina con una parte più bassa a livello unico, scandita a ritmo regolare e fitto da lesene e nicchie bugnate con archi a tutto sesto decorati da teste scolpite in pietra, che fungono da chiave di volta. Le lesene sorreggono un architrave a fasce al quale si sovrappongono dei dentelli, i quali a loro volta sostengono la cornice sottogronda.

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Villa Morosini, Nalesso
L’enorme edificio di XVIII possiede due ingressi: uno permette l’accesso alle adiacenze e si trova a lato dell’oratorio, l'altro, il principale, segnalato da due pilastri quadrangolari con vasi acroteriali e cancello in ferro lavorato, permette l’accesso al corpo padronale.
Con il passare degli anni la struttura ha subito numerose modifiche. Nel primo novecento è stata posizionata centro della facciata principale la veranda con balaustra in stile che ancora oggi si può osservare. Mentre nel 1961, quando la famiglia Peretti vendette la proprietà all’Istituto delle figlie di San Giuseppe di Venezia, l’intero complesso viene destinato a casa di cura per anziani.
Il corpo principale, a forma di parallelepipedo, è composto da due piani e il sottotetto. L'impianto è tripartito con salone centrale passante e stanze poste lateralmente, con copertura a padiglione.
Nella facciata principale il portone d’ingresso è architravato e ai lati sono poste delle aperture rettangolari.
Al primo piano, come detto in precedenza, la veranda: una trifora ad arco a tutto sesto, con elementi decorativi in pietra, delimitata dal poggiolo con parapetto in ferro decorato, il tutto sostenuto da mensole in pietra a volute.
Nelle parti laterali vi sono delle semplici aperture rettangolari disposte secondo quattro assi verticali decorate da una cornice lineare in rilievo.
Le aperture vengono collegate tra loro grazie a due sottili fasce marcapiano.
La zona del sottotetto è caratterizzata da piccole aperture con forma mistilinea decorata lungo tutto il perimetro da rilievi in stucco.
La facciata posteriore riprende la stessa composizione della facciata principale ma il portone d’ingresso è tamponato.
Nelle ali laterali, composte da due piani, sono state aggiunte due strutture metalliche con lavorazione liberty.
Perpendicolarmente all’ala ovest vengono inseriti dei corpi a due piani. Grazie alla loro contiguità formano una corte a forma di “U” rovesciata. Queste strutture sono collegate tra loro tramite un lungo porticato ad arco ribassato chiuso da vetrate.
Il basso corpo con attico, vano pentagonale in aggetto e vasi acroteriali nella sommità, anche se staccato dagli altri edifici è in continuità visiva con essi.
L’oratorio a vano unico è caratterizzato da un timpano triangolare sorretto da paraste ioniche.

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Palazzo Curti, del Majno, Sforza, Fornoni, Galvani, Favaro, detto il Palazzon
L’imponente palazzo del XVI sec. ha una pianta a “T” e segue il tradizionale schema veneto, che prevede un salone centrale interpassante.
Il corpo centrale cinquecentesco si sviluppa su tre livelli.
Oggi la facciata principale, quasi completamente nascosta da altri edifici, è scandita da quattro paraste bugnate di ordine gigante, all’interno delle quali si inseriscono delle aperture ad arco nel piano nobile.
A questo piano, in corrispondenza del salone centrale, troviamo una trifora scandita da colonne, con balcone in pietra delimitato da una balaustra in ferro. Nella facciata centrale anteriore, all’altezza del piano nobile, troviamo una trifora con un terrazzino metallico.
Tutte le aperture di questa facciata sono disposte in maniera simmetrica e posizionate secondo delle assi su tutti i piani. Le ali laterali, che si innescano sui lati corti dell’edificio centrale, sono più basse, probabilmente risalgono al 1845.
Il palazzo è stato ristrutturato e oggi ha più di una destinazione d’uso.

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Palazzo Fornoni, Ongarato
Sin dagli inizi del Seicento il palazzo, costruito nell’area dell’antico castello di Orgnano, apparteneva alla nobile famiglia Cappello. Grazie al manoscritto di Fapanni riusciamo a ricostruirne lo stato originale: l'edificio era circondato da un grande parco e da numerosi edifici tra cui un oratorio e una pescheria.
Dal 1842 la villa ebbe come proprietari la famiglia Ade, che dodici anni dopo vendette la proprietà alla famiglia Fornoni.
Negli anni successivi la villa venne demolita per lasciare spazio all’attuale Palazzo Fornoni Ongarato, datato XIX sec.
Il corpo principale è a forma di parallelepipedo disposto su tre piani a differenza dell’unica ala sinistra composta da due livelli. La facciata principale è caratterizzata da un basamento a finte bugne che percorre tutto il perimetro del piano terra e da un ampio arco ribassato.

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Villa Pasqualetto Bennati
La villa, formata da un corpo principale, due ali laterali e una barchessa sul lato destro del corpo padronale, fu costruita nel 1800. Il complesso possiede due ingressi, il principale accessibile da Via Unità, entrambi segnalati da pilastri quadrangolari.
La facciata principale è caratterizzata da un portone architravato al pianterreno, mentre al piano nobile da un poggiolo in pietra, sorretto da due mensole modanate, con parapetto in ferro lavorato. Sul poggiolo si apre una monofora delimitata da due cornici, la prima è modanata in rilievo, la seconda è a dentelli in forte aggetto. Ai lati vi sono delle aperture archivoltate con davanzale, piccole mensole e cornice superiore modanata in lieve aggetto.
Il muro del pianterreno è completamente decorato a fasce orizzontali a bugnato, mentre nei due piani superiori vi sono ampie fasce a intonaco colorato delimitate da cornici lineari all’altezza dei davanzali delle aperture.
Come delimitazione laterale del prospetto vengono utilizzati due semipilastri bugnati nei primi due livelli, al terzo invece viene utilizzato l’intonaco decorato con un semplice rincasso, alla sommità della quale vengono posti due vasi acroteriali. Anche le due brevi ali, su due piani, vengono delimitate da due semipilasti bugnati.
Le braccia dell’edificio mantengono la struttura formale della facciata principale, sia per quanto concerne gli elementi stilistico-compositivi sia la forma delle aperture.
La barchessa è composta da due piani e con forma a “C”, il recente restauro ne ha reso l'uso a residenza.

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Villa Pescarollo, Franco, Simion
Il complesso di Villa Simion, XVII sec, si compone di un corpo padronale a due piani con sottotetto, due ali laterali sempre a due piani, un corpo perpendicolare avente funzione rustica e un oratorio.
La villa ebbe numerosi proprietari prima di essere acquistata dall’amministrazione comunale nel 1967, la quale nel 1971 iniziò il progetto di restauro e sistemazione della villa.
Lo scopo di questo intervento era di demolire alcune murature interne, realizzare una nuova pavimentazione alla veneziana, sostituire i solai e rifare gli intonaci interni ed esterni. Grazie a questi lavori furono portati alla luce alcuni elementi decorativi nascosti come: i fregi a stucco del salone d’ingresso, le chiavi di volta in pietra tenera, tracce di un affresco sulla facciata meridionale e il soffitto di tipo sansovinesco.
Un secondo progetto di restauro fu portato avanti dal 1994 al 2002 per consentire una riorganizzazione dell’assetto distributivo interno e per un consolidamento strutturale.
Oggi la facciata principale della villa è tripartita, l’entrata del piano terra è costituita da un’alta monofora ad arco a tutto sesto, al piano nobile troviamo invece una grande trifora con balaustra lapidea. Ai lati della facciata le aperture del piano nobile sono arcuate a differenza di quelle al piano terra che sono rettangolari. Al di sopra di ogni apertura del primo piano vi sono posizionati dei piccoli oculi ellissoidali. Un timpano triangolare con oculo centrale conclude la parte centrale della parete principale.
Oggi questo grande complesso, circondato da un giardino nella zona anteriore e un enorme parco nella zona posteriore, è sede della biblioteca comunale.

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Villa Ponci
L'edificio, XVIII sec., è caratterizzato da un corpo centrale rialzato e due lunghe ali laterali.
Al piano terra si trova l’ampio portale d’ingresso architravato affiancato da due finestre rettangolari simmetriche, al piano superiore vi è una monofora archivoltata con concio in chiave di volta a voluta e capitelli all’imposta, sopra la quale si dispongono due oculi simmetrici. Sopra quest’ultimi è posto un timpano triangolare con cornice modanata, al vertice tre pinnacoli.
Ogni ala laterale dell’edificio è scandita tramite cinque aperture, le quali equivalgono ai cinque assi verticali.
Attualmente questa villa è adibita a scuola materna ed è di proprietà di un’ente religioso.

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Villa Marcon
La struttura dell'odierna villa apporta alcune modifiche agli elementi originali dell'edificio seicentesco: le altezze dei piani, le proporzioni delle aperture e l'apparato decorativo, più semplificato.
Quest'ultimo costituito da cornici in pietra sopra gli architravi e in fasce marcapiano in corrispondenza delle aperture.
Della costruzione antica, rimane oggi solo l'oratorio, al quale si accede tramite la porta d'ingresso con cornice sovrastata da un timpano curvilineo. La facciata si conclude con un timpano triangolare sorretto da alcune lesene e sovrastato al centro da un rosone.
Eccetto l'oratorio, non vi è più traccia delle antiche adiacenze.

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Villa Priuli, Vianello, Saviane
L’enorme complesso, databile tra XVIII e XX sec., è composto dal corpo principale parallelepipedo a due piani con sopralzo centrale e due ali laterali ad un unico piano porticato.
Nel 1970 circa la famiglia Volpato, ancora oggi l’attuale proprietaria, fece un intervento di restauro nelle ali.
L’ala ovest è collegata ad un lungo edificio a due piani perpendicolare ad essa.
L’ingresso principale è segnalato da un cancello in ferro delimitato da due alti pilastri quadrangolari con vasi acroteriali.
La facciata principale è composta dal portone d’ingresso architravato con ai lati due aperture rettangolari al piano terra, al piano nobile invece troviamo una monofora con poggiolo in pietra e parapetto in ferro.
Nella parte centrale si apre un sopralzo con timpano triangolare collegato al cornicione tramite delle volute laterali con al centro due aperture architravate.

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Villa Squeraroli, Cometti
L’edificio, databile tra fine 1700 e inizio 1800, è a forma di parallelepipedo, di tre piani con copertura a padiglione e dotato di due ingressi, entrambi segnalati da alti pilasti con vasi acroteriali.
La parete principale, rivolta a sud, è caratterizzata al piano terra da un ingresso archivoltato e due aperture laterali simmetriche e al piano nobile da una monofora architravata con poggiolo in pietra.
Le sei assi verticali vengono determinate dalle aperture rettangolari disposte in modo simmetrico su tutti e tre i piani.
In complesso, l’esterno è molto semplice al contrario dell’interno, il quale è adornato da stucchi, fregi e soffitti decorati.

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Villa Sullam
La villa a forma rettangolare è suddivisa in quattro parti.
La parte principale è costituita dalla dimora padronale e risale alla seconda metà del Settecento. Essa è composta da tre livelli: pianoterra, primo piano e sottotetto.
Quest’ultimo si eleva nella parte centrale interrompendo la linea di gronda, una monofora, collegata con la parte inferiore mediante due volute, è inserita al centro con parapetto in ferro. La parte sommitale è chiusa da un timpano triangolare.
In asse con quest’ultima vi è al primo piano un’altra monofora archivoltata a tutto sesto con balcone sorretto da mensole a voluta delineato da una balaustra in ferro.
La composizione della facciata è simmetrica grazie alle aperture posizionate in modo assiale su tutti i piani.
Ad ovest vi è un prolungamento dell’edificio, nel quale sono inseriti dei larghi portoni al piano terra.
Questa parte dell’edificio è caratterizzata dal fatto che vi è continuità di livelli con il corpo principale, trovando solamente la linea di gronda leggermente abbassata.
La barchessa, situata ancora più a ovest conclude il corpo di fabbrica. Essa è caratterizzata da un portico con tre barconi a sesto ribassato.
Nel lato opposto, verso est, si addossa all’edificio principale, un più recente ampliamento, progettato dall’architetto Guido Sullam secondo lo stile liberty. Si presenta con ampie aperture ad arco al piano terra, riportate al primo piano ma architravate con terrazzino curvilineo in ferro battuto con decorazioni arabesche in stile floreale. Ai lati di queste aperture sono posizionate delle lesene con capitelli ionici. La struttura riesce a raggiungere la stessa altezza dell’edificio principale pur avendo solo due livelli.
L’intero corpo di fabbrica ha subito diverse modifiche, quella più importante è avvenuta tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta del novecento.
L’enorme parco è conosciuto per un pezzo antico pregiato: una vera da pozzo probabilmente appartenuta alla famiglia Tempesta, signori di Orgnano.

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Villa Vianello, Tessari
La Villa risale al XVIII sec.
Il complesso è composto da un corpo centrale rialzato e due brevi ali laterali a due piani, strutture semplici dotate di aperture architravate posizionate lungo quattro assi verticali simmetrci. Adiacenti a quest’ultime sono altri edifici che, chiudendosi attorno al parco retrostante, formano una corte.
L’ingresso, posto nella facciata principale, è costituito da una porta archivoltata preceduta da tre gradini. Il piano nobile è dominato da un’alta monofora ad arco circondata da una balcone in pietra.
La villa venne restaurata più volte nel corso degli anni, l’ultima ristrutturazione è recente.
Tramite un manoscritto di Fapanni, storico e letterato italiano, si è in grado di risalire ai proprietari villa: prima la famiglia Vianello e successivamente gli Scotti.

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Villa Tozzi
L’imponente villa con corpo a parallelepipedo è un edificio a due piani risalente al XVIII sec.
Negli anni ha subito numerose modifiche, queste sia durante l’Ottocento sia nel secolo scorso.
La facciata principale, rivolta a nord, è costituita al piano terra da un ampio portone d’ingresso archivoltato delimitato da due aperture simmetriche, mentre al primo piano da due monofore architravate con poggiolo e timpano triangolare su mensole lapidee.
Le aperture, architravate e con cornici lineari modanate, si dispongono secondo quattro assi verticali scandendo
perfettamente tutte le pareti laterali dell’edificio.
Nel sottotetto, praticabile, troviamo delle piccole aperture quadrate delimitate da una fascia ad intonaco marcadavanzale.
Alle spalle di questo complesso vi è uno dei parchi più belli del comune di Spinea, contenente una moltitudine di specie arboree come platani, querce, magnolie, tigli, pioppi e acacie.

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Villa Bellati, via Roma 291
L’imponente complesso è composto dal palazzo principale, il vasto parco all’inglese e numerosi annessi. Quest’ultimi sono posizionati in maniera molto articolata, quasi a formare una “C” e sembrano risalire ad epoche differenti e successive alla dimora padronale.
Il cancello principale è segnalato da due pilastri quadrati.
L’apparato decorativo e di finitura della facciata principale ricordano i caratteri dell’epoca in cui fu costruita la dimora (1851). Infatti, nel piano nobile sono presenti aperture arricchite da un architrave sporgente, il quale viene sorretto da mensoline a voluta.
Al centro della facciata troviamo una monofora sormontata da un timpano triangolare, la quale viene cinta da un corto balcone con parapetto in ferro battuto. Al di sopra del piano nobile si trova un piano sopraelevato, dove si aprono due finestre con balconcini a filo con ringhiera in ferro battuto. Il piano sopraelevato è collegato alla parte inferiore tramite due volute, alle quali si sovrappongono dei piccoli vasi acroteriali. La zona sommitale è chiusa da un timpano triangolare al centro del quale vi è una nicchia modellata a conchiglia, al cui interno vi è posizionato un busto scolpito. Tutta la facciata è ripartita in fasce orizzontali grazie alle fasce marcapiano.
L’apparato decorativo della facciata posteriore si presenta più semplificato rispetto alla precedente, anche se è presente uno stemma sopra le aperture principali e un busto tra le finestre con terrazzino metallico dell’ultimo piano.
Nel 1880 il proprietario trasforma il terzo piano in un gabinetto metereologico, apportandogli delle migliorie tramite un osservatorio e le più moderne apparecchiature dell’epoca, telegrafo e telefono a circuito chiuso.
All'interno dell'edificio sono raccolti anche sarcofagi ilariani, numerose statue e preziosi marmi.

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Villa Pasqualetto

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Villa Nalesso

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Villa Zampironi


FOTOGRAFIE
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Soggetto: 
Osservatorio Meteoroligico Geodinamico - Villa Bellati
Stato: 
Italia
Comune: 
Spinea

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Soggetto: 
Villa A. Fornoni
Data ripresa: 
1915
Stato: 
Italia
Comune: 
Spinea

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Soggetto: 
Villa Gasparini
Data ripresa: 
1909
Stato: 
Italia
Comune: 
Spinea

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Soggetto: 
Villa Trabaldi
Stato: 
Italia
Comune: 
Spinea

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Soggetto: 
Villa Angela
Stato: 
Italia
Comune: 
Spinea

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Soggetto: 
Villa Karrer
Stato: 
Italia
Comune: 
Spinea

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Soggetto: 
Villa Merlin
Stato: 
Italia
Comune: 
Spinea

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Soggetto: 
Villa Karrer
Data ripresa: 
1944
Stato: 
Italia
Comune: 
Spinea

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Soggetto: 
Villa Fornoni Padiglione
Data ripresa: 
1918
Stato: 
Italia
Comune: 
Spinea

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Soggetto: 
Villa Cometti
Stato: 
Italia
Comune: 
Spinea