Il palazzo è suddiviso in due piani con una copertura a padiglione.
La facciata principale è composta al piano terra dal portone d'ingresso preceduto da una scalinata e al piano nobile da una trifora architravata con poggiolo e parapetto in ferro, sorretto da mensole in pietra.
Si riesce a datare con precisione la costruzione, voluta da Alvise Barbarigo, grazie alla testimonianza della lapide posta al di sopra del portone d'ingresso (1671).
Adiacente alla struttura, tutt'ora circondata da una parte di parco originario, è posto un oratorio contenente le spoglie di due memebri della famiglia da cui prende il nome la villa. L'oratorio è decorato da magnifici pinnacoli acroteriali posti al di sopra della facciata con timpano regolare, il quale viene sorretto da due paraste doriche.
In occasione del cambio di destinazione d'uso sono state apportate ulteriori modifiche, una delle più importanti è stata l'annessione di un piccolo corpo perpendicolare a due piani nel retro dell'edificio.
L'utlimo restauro è stato realizzato nel 2007, mentre oggi la costruzione è adibita ad asilo nido privato.