La vita è sempre in divenire e sta dentro anche all'assenza; nel lavoro di Ignacio Llamas non c'è nessun riferimento esplicito all'essere umano, se pur molti indizi parlano di lui, come in antichi quadri fiamminghi. L'Oratorio di S. M. Assunta a Spinea accoglie una processione di fotografie che conducono all'altare; l'installazione segna idealmente un percorso esistenziale e spirituale e la natura si fa elemento di distruzione, ma anche di incanto. Se ne intravvede qualche traccia, sepolta dalle macerie del tempo, fra il biancore cristallino e le fenditure del manto di neve, mentre in superficie appaiono discretamente alcune parole: dualidad, alma, trauma, pérdido... La nevicata, che ha isolato paesi e portato sgomento, diviene metafora del superamento del senso di confine e della sofferenza. Ciò che è esperienza dolorosa, personale e universale, può generare bellezza e ciò che è limite può anche essere occasione di rigenerazione.
(da Maria Angela Tiozzi)
|