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Re-cordis

Anno
2021

Tipo
Installazione

Luogo dell'esposizione
Oratorio Villa Simion

Artista
Barbara Pelizzon

Soggetto organizzatore
Comune di Spinea - Santina Ricupero

Eventuale catalogo
Memoriae, Grafiche Turato Editore, 2022

Ricordare è un obiettivo precario perchè l'organizzazione cognitiva delle cose del mondo a cui siamo abituati non è mai definitiva e ogni traccia della memoria è destinata a essere riformulata. Per questo, Barbara Pelizzon spalanca le porte agli oggetti che le sono più cari, ai materiali di scarto, a contesti, gesti. Peripezie esistenziali, oltrechè culturali, tracciano un percorso narrativo frastagliato e affollato. "Cerco sogni perduti e metto insieme pezzi, ma mi manca sempre qualcosa", scrive Osvaldo Soriano in El ojo de la patria: Barbara cerca sogni imprigionati nella lana di vecchi materassi dismessi, cerca di dare forma visibile a quel "qualcosa" tessendo - senza rispetto per classificazioni di generi o per regolate diramazioni di tempo e spazio - un intreccio aggrovigliante tra amore di vivere e dolore, finanche a sfiorarne la violenza. L'impatto può essere respingente e seducante. L'installazione che campeggia solenne nell'Oratorio di Villa Simion è un insieme conturbante di tensione e mollezza: resti metallici degradati dalla loro funzione originaria convivono con tessuti preziosi e lana, manipolati però sino a diventare memoria di propaggini dissotterrate, ciò che l'artista nomina "cordoni ombelicali". (da Maria Angela Tiozzi)

Guilty, 2014-2017, ricamo su grata di confessionale

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